Che staffetta!

Di Davide Costa - pubblicato il 30/05/2023

Che staffetta!

Di Davide Costa - pubblicato il 30/05/2023

Di Davide Costa
pubblicato il 30/05/2023

Utilizzando una similitudine sportiva, è stato come correre una staffetta 4x100, con centinaia di persone a passarsi il testimone e ad accelerare verso il traguardo. La commessa che avevamo ricevuto da un primario istituto di credito riguardava la migrazione di un segmento di clienti private.

Utilizzando una similitudine sportiva, è stato come correre una staffetta 4x100, con centinaia di persone a passarsi il testimone e ad accelerare verso il traguardo.

La commessa che avevamo ricevuto da un primario istituto di credito riguardava la migrazione di un segmento di clienti private verso una struttura dedicata, senza che il passaggio determinasse criticità o disservizi.

IL CONTESTO
Avevamo già gestito con successo migrazioni complesse, ma questa, per dimensione e insidie, ci metteva davanti a una sfida inedita: nell’analisi preliminare avevamo stimato 4000 giornate di lavoro, 30 cantieri e una decina di gruppi di lavoro da strutturare.

LE REGOLE
La prima parte del lavoro è consistita nell’individuazione dei clienti candidabili alla migrazione, alla luce delle regole individuate. Successivamente ci siamo occupati dell’intervento tecnologico vero e proprio e della perimetratura della clientela, attraverso un algoritmo che, mediante processi analitici ricorsivi accompagnati da interventi di adeguamento delle procedure, nel tempo ha affinato i risultati.

LE PROVE
Sono poi iniziate tre prove di migrazione, che si sono svolte nell’arco di tre mesi: le quattro settimane intercorse tra un test e l’altro sono state impiegate per risolvere gli errori e individuare preventivamente eventuali criticità. L’ultima frazione, per tornare alla similitudine sportiva, quella della migrazione esecutiva, si è svolta nel weekend tra il 17 e il 18 marzo ed ha coinvolto, ininterrottamente e a turno, 38 persone.

IL COORDINAMENTO
Il lavoro di coordinamento di un numero così significativo di professionisti è avvenuto da remoto, seguendo un timing serrato e un flusso di lavoro meticolosamente testato durante le simulazioni. Nella preparazione dell’evento di migrazione, erano stati studiati eventuali worst case e messi in campo gli strumenti per prevenirli, dalla strumentazione sostituiva al back up delle risorse umane. Una volta tagliato il traguardo della migrazione, sono state effettuate operazioni di controllo e monitoraggio del bretellaggio affinché i clienti potessero operare senza blocchi.

LA PUNTA DELL’ICEBERG
Fare in modo che un’operazione di estrema complessità vada in porto, in un determinato modo e in un’ora precisa, ma a sei mesi di distanza dal momento in cui si inizia a testarla, richiede una grandissima capacità organizzativa, di pianificazione, di condivisione e anche di gestione dello stress. Eseguire quello che ci viene richiesto è infatti solo la punta dell’iceberg. Pensare e prevedere cosa potrebbe accadere, pianificando un piano B o addirittura un piano C, è un enorme lavoro invisibile, che tutti sperano si rivelerà inutile.

ESSERE SQUADRA
Impossibile descrivere le emozioni che ci hanno accompagnato in questi mesi di lavoro: l’adrenalina e il gusto per la sfida si sono alternate alla tensione, alla paura di sbagliare e alla stanchezza, spazzate via dalla soddisfazione condivisa per il successo dell’operazione. Un successo che appartiene a tutto il team di lavoro: per tornare al linguaggio della staffetta, tutte le frazioni sono state percorse nei tempi preventivati, i testimoni sono stati passati correttamente, tutte le batterie hanno dato il meglio di sé. È stato un lavoro molto impegnativo ma altrettanto gratificante, quello che meglio ha rappresentato il nostro essere, davvero, una grande squadra.